Generale e uomo di Stato romano.
Partecipò alla guerra contro i Cimbri agli ordini di Servillo Cepione;
passò in seguito agli ordini di Mario e prese parte alla guerra sociale.
Nell'87 a.C. fu nominato pretore; avverso a Silla si schierò dalla parte
di Mario e contribuì alla presa di Roma. Nell'83 a.C. fu destinato alla
Spagna Citeriore in qualità di propretore, ma nell'81 a.C. fu scacciato
dal sillano Annio Lusco. Passò quindi in Mauritania dove prese parte a
numerose guerre, fino a quando venne chiamato in aiuto dai Lusitani e
tornò in Spagna. Con l'appoggio della popolazione locale e di numerosi
Romani rimastigli fedeli, riuscì a organizzare un esercito con il quale
nel 79 a.C. ebbe ragione di Quinto Cecilio Metello, legato di Silla nella Spagna
Ulteriore. Divenuto padrone di tutta la Spagna grazie al successo del suo
luogotenente Lucio Irtuleio che riuscì a riconquistare la Spagna
Citeriore,
S. amministrò la Spagna come una provincia romana,
dando vita a un Senato e affidando incarichi di governo ai Romani nemici di
Silla. Considerato un pericolo per Roma, nel 76 a.C. affrontò e sconfisse
Gneo Pompeo nella battaglia di Lauro prima e di Sucro poi. Venuto meno il
consenso della popolazione locale e indebolitasi l'alleanza stretta con
Mitridate,
S. perse progressivamente potere e venne assassinato in una
congiura di palazzo ordita da Perpenna (Norcia 123 a.C. - Osca 72 a.C.).